Messaggio del 24 febbraio 2017

MESSAGGIO DI S.A.R. IL PRINCIPE AMEDEO DI SAVOIA

AL CENTRO STUDI STORICO MILITARE”GEN. GINO BERNARDINI” DI BOLOGNA

Colonnello Luciano Salerno Presidente del Centro Studi,

venuto a conoscenza della celebrazione in ricordo dei Martiri delle Foibe e dell’Esodo degli Istriani – Fiumani e Dalmati, da Lei programmata presso il Circolo Ufficiali dell’Esercito in Bologna,  desidero far pervenire la mia viva adesione all’evento. Mi sento ancor maggiormente coinvolto perché l’oratore,  cui è stato affidato il compito di ricordare la tragedia delle nostre genti al confine orientale,  è l’avv. Paolo Sardos Albertini, Presidente della Lega Nazionale di Trieste, di cui mi onoro essere “Socio Onorario”.

Ricordare la data del 10 febbraio quale “Giorno del Ricordo” mi fa andare indietro nel tempo, quando alla nostra Nazione fu imposto il  “diktat” alla firma del Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947 che determinò,  per mano dell’occupante comunista jugoslavo: il massacro nelle Foibe, la pulizia etnica e l’esodo pressoché totale di tutta la popolazione rea di non voler accettare l’annessione alla Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia del Maresciallo Tito.

In altra occasione sostenni che gli Istriani, i Fiumani ed i Dalmati sono rimasti fedeli alla nostra Storia, alle nostre tradizioni, alla nostra cultura, testimoni della romanità, della venezianità, dell’italianità delle terre che sono state avulse dal nostro territorio nazionale, dove comunque le vestigia dei monumenti, delle chiese, dei cimiteri, delle calli rappresentano la continuità,  il simbolo incancellabile della presenza italiana.

Alle Autorità civili e militari, a tutti gli associati al Centro Studi, a Lei Colonnello,  all’amico avv. Paolo Sardos Albertini ed a tutti i presenti, il mio beneaugurante saluto ed agli Esuli delle amate terre perdute, oggi sparsi in Italia e non mondo,  voglio assicurare la viva partecipazione mia, della mia consorte Silvia, di mio figlio Aimone e della Sua famiglia in questo giorno che vuole rendere loro   giustizia dopo  tanti, troppi anni di straziante silenzio e di condiscendente negazionismo. Possa l’Italia ritrovare l’orgoglio dell’appartenenza ed un ritrovato spirito di reciproco rispetto.

da Castiglion Fibocchi, 24 febbraio 2017

AMEDEO DI SAVOIA

 

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