Palazzo Reale di Torino

PalazzoRealetoIL COMPLESSO PALATINO

Aulico luogo di rappresentazione e centro di potere della Dinastia Sabauda, il Palazzo Reale offre la possibilità di scegliere tra differenti percorsi di visita attraverso i quali conoscere la storia e gli splendidi tesori custoditi all’interno della residenza. Ricchi soffitti barocchi in legno intagliato e dorato, fastosi arredi, arazzi, dipinti allegorici, ritratti, antiche porcellane orientali e una preziosa collezione di orologi, raccontano la storia plurisecolare di questo Palazzo già progettato a fine Cinquecento da Ascanio Vittozzi, architetto ducale alla corte di Carlo Emanuele I di Savoia. Nel primo Seicento l’edifico era collegato all’attuale Palazzo Madama grazie alla Grande Galleria, mentre Piazza Castello, teatro di feste e di grandi apparati di corte, andava assumendo un nuovo assetto grazie alla sistemazione delle cortine d’affaccio, risolta con edifici porticati dalle facciate uniformi. I lavori proseguirono durante la reggenza della prima Madama Reale, Maria Cristina di Francia, sotto la direzione di Carlo di Castellamonte e di Carlo Morello, autore dello “sbianchimento” della facciata e del progetto di costruzione del Padiglione per l’ostensione della Sindone che delimitava l’area della “Piazzetta Reale” e sostituito, nel corso del XIX secolo, dalla cancellata del Palagi tuttora esistente.

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In questi anni si procede all’arredo e alla decorazione delle sale di parata al primo piano, sul lato verso la piazza, secondo un preciso programma iconografico dettato dal retore di corte Emanuele Tesauro. Nel 1667 Guarino Guarini avvia la costruzione della Cappella della Sindone. in collegamento con la manica ovest del Palazzo. rispondente ad un chiaro intento simbolico della corte che negli anni del Ducato di Vittorio Amedeo II ricerca una sempre più precisa collocazione nella politica e nella cultura contemporanea. Risponde a queste esigenze anche la scelta di chiamare a Torino il pittore Daniel Seiter che apporterà nella città subalpina le innovazioni culturali di ambito romano, così come farà in seguito l’architetto messinese Filippo Juvarra, sapiente coordinatore dell’ornamentazione di Palazzo Reale e artefice della “nuova “ zona di comando della capitale dello Stato Sabaudo. divenuto Regno nel 1713. Nel contempo si sviluppa il programma di sistemazione del Giardino affacciato sul Bastion Verde.
André le Nôtre amplia l’antico impianto del Duparc aggiungendovi sei bacini d’acqua e viali disposti a raggera: il gruppo statuario dei Tritoni collocato ad ornamento dell’ultimo bacino superstite risale a metà Settecento ed è opera di Simone Martinez.Durante il regno di Carlo Emanuele III, salito al trono nel 1730, diviene primo pittore di corte Carlo Francesco Beaumont, abile interprete di soggetti mitologici e allegorici, mentre diviene

primo architetto Benedetto Alfieri che definisce gli apparati decorativi degli ambienti del secondo piano e rinnova alcune sale di rappresentanza.
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Trascorso il periodo della dominazione napoleonica. Carlo Alberto intraprende una cospicua serie di interventi dal respiro neoclassicista coordinati da Ernest Melano e Pelagio Palagi.Con il trasferimento della capitale da Torino a Firenze e poi a Roma, il Palazzo perde progressivamente le sue funzioni di residenza per aprirsi al pubblico sia come Museo, sia come Palazzo da Uffici: in quest’ottica nel 1911 Emilio Stramucci realizza la “Manica Nuova” nei pressi dell’area archeologica costituita dal Teatro Romano e dalle Torri Palatine.

Salendo attraverso il monumentale Scalone d’Onore, celebrazione della dinastia sabauda, si giunge al Primo Piano Nobile dove si trovano le sale di rappresentanza, ambienti che un tempo ebbero una funzione ufficiale e che oggi ci permettono di scoprire l’elegante intervento palagiano: dal marmoreo Salone d’onore alla Sala del Trono. attraversando la neobarocca Sala da Pranzo per giungere in quella stile impero dedicata alle danze. senza dimenticare la Scala delle Forbici e il Gabinetto Cinese. capolavori creati dallo Juvarra. A rotazione, durantel’anno, il Palazzo apre le porte e svela altri tesori: le Cucine Reali nel piano interrato; l’Appartamento di Madama Felicita e l’Appartamento del Re al Piano Terreno; La Cappella Regia, le Tribune Reali e la Sacrestia della SS. Sindone al Primo Piano; l’Appartamenti dei Principi di Piemonte al Secondo Piano.

Autore: Daniela Biancolini Ultimo aggiornamento: 7/Gen/2013 tratto da:

http://Palazzo Reale di Torino  sito ufficiale del Museo Reale

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